Eraldo Affinati, L’uomo del futuro
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Eraldo
Affinati
L’uomo
del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani
Mondadori
(Scrittori italiani e stranieri)
Milano
2016
Pagg.
177
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Il nuovo libro di Eraldo Affinati ricostruisce la vicenda
e la passione educativa di don Lorenzo Milani (1923-1967), il priore della
Scuola di Barbiana, l’uomo del futuro che ha rinunciato alla sua condizione
di giovane intellettuale borghese per stare dalla parte dei più poveri.
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Leggere i libri di Affinati è come partire per un
viaggio nello spazio e nel tempo, Ce lo dice anche il sottotitolo
dell’opera: sulle strade di don Milani. Lo scrittore, infatti,
percorre fisicamente le strade del prete di Barbiana e in questi luoghi cerca
di ricostruire la sua biografia.
Incontra uomini e donne che hanno conosciuto don Lorenzo:
vorrebbe conoscere i suoi segreti, ma più parla del sacerdote, più si accorge
che egli gli sfugge.
Lo scrittore prende coscienza, allora, che possiamo
ricostruire la vita di un grande uomo solo se lo lasciamo parlare attraverso
la nostra esperienza.
Ecco allora che protagonista della vicenda diventa
Affinati con i suoi alunni e amici della Città dei Ragazzi, con le sue
domande sulla questione educativa, con le sue indagini di senso.
Lo spazio e il tempo si dilatano, le esperienze si accumulano, i testimoni
permettono di capire:
Ø Gambia (2012), una scuola dispersa ai margini
della foresta, un maestro che è un ingranaggio essenziale nella vita
della comunità, brevi cenni al viaggio in Gambia – già raccontato in Vita di Vita
-
Ø Berlino (2013), Manfred, gioventù spezzata, spirito
inquieto, in una scuola della periferia berlinese, incontro l’Affinati di
Berlin
Ø Marocco (2007), l’incontro straordinario con un imam
cieco, primo maestro di Omar e Faris, ora emigrati in Italia ed allievi di
Affinati, raccontato in La città dei
ragazzi
Ø New York (2010), Ellis Island, il museo
dell’immigrazione e i ciociari che non ce l’hanno fatta.
Ø Pechino (2010), un doposcuola a Pechino
Ø Benares (2003), la casa di Madre Teresa in una grande
città indiana, come le strade della fuga di Secoli di
gioventù
Ø Città del Messico (2010),
Ramiro, prete impegnato nel recupero dei ninos de rua della Città degli
Angeli,
Ø Volgograd (2002), la vicenda di Ivan, giovane russo antimilitarista
in Cecenia
Ø Hiroshima (2005), Okamoto, uno degli ultimi
sopravvissuti dell’esplosione atomica del 1945, già protagonista in Storie di
viaggi, bombe e scrittori
Ø e da ultimo Roma (2014), Affinati gira per la parrocchie di
Roma alla ricerca di un luogo per la scuola per stranieri Penny Wirton nella
quale insegna.
Così, quando arrivo di fronte
a don Francesco, l’ultimo dei miei preti, dalle parti di via dei Serpenti,
prima ancora di esprimermi, gli chiedo quali siano stati i suoi punti di
riferimento. Lui risponde secco: “Paolo VI”
“E poi?”
“Te ne dovrei citare due.”
“Coraggio.”
“Don Primo Mazzolari e don
Milani.”
A quel punto, anche se
l’ambiente di cui dispine mi sembra inadeguato e non potremo usufruirne, lo
abbraccio riconoscente. Amo credere che il priore, nascosto dietro di noi,
lasci scorrere i titoli di coda.
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Don Milani è una figura eccezionale
sia per la radicalità delle sua scelta sia per le novità anticipatrici di
istanze che emergeranno con forza in Italia qualche anno dopo la sua morte.
·
Affinati condivide con don Lorenzo
l’amore per l’educazione, nella predilezione per gli ultimi, i diseredati:
questo permea tutte le pagine del testo.
·
Il libro può essere letto in
riferimento agli altri testi di Affinati (ed allora si sente ancora di più il
legame fra l’esperienza dell’autore e le vicende che racconta), ma anche da
solo (ed allora emerge nella folla di nomi e luoghi la straordinaria figura
del priore di Barbiana).
Affinati ha una scrittura
affascinante, ricca di riferimenti letterari, ma attenta sempre
all’interpretazione dell’oggi: mai diventa sfoggio di erudizione, sempre ha
una forza di trasformazione personale e sociale.
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Copertine a confronto
lunedì 27 giugno 2016
Eraldo Affinati, L'uomo del futuro
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