domenica 12 giugno 2016

Sebastiano Vassalli, La notte della cometa

Il libro        Che cosa ne penso       Che cosa ne pensano i miei alunni        Le copertine

IL LIBRO

La notte della Cometa è un doppio romanzo: è il racconto della vita tormentata del poeta-pazzo (?) Dino Campana ma è anche il racconto della quasi ventennale ricerca di Sebastiano Vassalli, che ha raccolto documenti, testimonianze, prove per ricostruire la vicenda del poeta marradese.

Del poeta egli racconta l’infanzia difficile per il rifiuto della madre, per le incomprensioni del padre, per le stranezze di un carattere inquieto e con tendenze al vagabondaggio. Dino è un diverso, lo scemo di Marradi: per questo finisce nel manicomio di Imola, da cui lo salva l’intervento pietoso del padre. Vassalli lascia intendere che è la sifilide che pian piano porta il poeta alla pazzia, quella vera, quella che lo obbliga al ricovero a Castelpulci per trovare un po’ di serenità, quella che incide gravemente su ogni sua relazione (e nelle ultime pagine Vassalli presenta la storia d’amore e botte fra il poeta e Sibilla Aleramo). Ma certamente sulla sua salute mentale pesa anche la vicenda surreale del manoscritto dei Canti Orfici smarrito da Soffici e Papini, simbolo del rifiuto da parte del mondo intellettuale di Campana (l’uomo dei boschi) e della sua poesia.

Le prime e le ultime pagine del romanzo contengono le riflessioni di Vassalli sul tragico destino del poeta. Campana è stato un poeta, una persona morale superiore, e per lo più un poeta primitivo: come la cometa di Halley passa solo una volta ogni 76 anni, così in un lungo lasso di tempo nasce solo un poeta. Ma la società non è ancora pronta a capire questi uomini superiori e per questo non può che ucciderli sui roghi, metterli nei manicomi, costringerli al suicidio o all’isolamento.  Ecco, dunque, l’inevitabile fine di Campana, ma anche quella di Gesù Cristo, Giovanna d’Arco, Francois Villon, Tommaso Campanella, Friedrich Nietzsche, Giacomo Leopardi.

CHE COSA NE PENSO

Lettura molto interessante sia per la vita stessa di Campana sia per il modo in cui è narrata: brevissimi capitoli, quasi dei flash che vogliono dare luce ai singoli momenti. Sebbene non condivida questa lettura troppo eroica del ruolo del poeta né il giudizio sferzante su una società sempre sorda e oscurantista, ho comunque apprezzato le riflessioni di Vassalli: cercano di indagare il significato e il posto della poesia nel mondo di oggi.

CHE COSA NE PENSANO I MIEI ALUNNI

Ho assegnato la lettura del libro nel mese di maggio alle mie classi terze del liceo linguistico.

In generale non hanno apprezzato la lettura di questo libro, troppo frammentario e di un genere (quello biografico) che i ragazzi non amano molto. Qualcuno è stato, comunque, colpito dalla vicenda di Campana.

LE COPERTINE

http://www.maru.firenze.sbn.it/CantiOrfici100/img/V8_10.png

http://www.mondadoristore.it/img/La-notte-della-cometa-Sebastiano-Vassalli/ea978880620509/BL/BL/01/NZO/?tit=La+notte+della+cometa&aut=Sebastiano+Vassalli

La notte della Cometa

(prima edizione 1984)

La notte della Cometa

(edizione del 2010)

con il racconto Natale a Marradi

L’editore sceglie un famoso quadro di Van Gogh, Notte stellata sul Rodano (1888).

È chiara l’allusione al titolo del romanzo ed alla metafora della cometa: è la stella cometa della notte di Natale del 1916 (uno dei pochi momenti felici della relazione fra Sibilla e Dino), ma è anche la cometa di Halley che passa nel cielo solo una volta ogni secolo, così come nel mondo nasce un solo vero poeta ogni secolo.

La vicenda di Van Gogh, inoltre, rappresenta lo stesso intreccio di genio e follia della vita di Dino Campana.

Per la copertina della nuova edizione, Einaudi cambia completamente immagine. Nel riquadro in basso inserisce il quadro di Giovanni Segantini, Le cattive madri (1894). Una donna attorcigliata ai rami di un albero, soffocata dai rovi; da un ramo secco spunta un bambino che cerca di succhiare latte dal suo seno destro. Lei acconsente? Il suo corpo si contorce, rifiuta il bambino. Come la madre di Dino, che, completamente concentrata sul secondogenito Manlio, rifiuta il piccolo Dino, abbandonandolo a se stesso ed alle sue stranezze.

 

 

 

 

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